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giovedì 4 dicembre 2014

Metropolitana

Ho messo piede per la prima volta nella Pugilistica Rosetana quando avevo 12 anni.
Mi ha accompagnato mia Madre, vista la mia insistenza. Mio Padre non era favorevole. (Lo è diventato in seguito, forse.)
In quel posto avrei passato gran parte della mia adolescenza.
In quella Palestra ho conosciuto Goffredo il Maestro, Nico, Emidio, Tullio, Luciano, Roberto, Rino, Danilo, Rocco...
Persone entrate a far parte della mia vita per un lungo lasso di tempo.

Nonostante la mia gran voglia di salire sul ring a fare guanti con i miei coetanei (ne eravamo  quattro o cinque della stessa età), Goffredo, mi ha fatto aspettare quasi un anno; ha preteso che facessi tutte le visite per la pratica agonistica, per poi passare ad un bellissimo periodo di "figure".
Ad oggi se non si è "qualcuno", difficilmente si trova un allenatore disposto ad indossare i guanti da passata in maniera individuale, le attuali metodiche prevedono che le figure si facciano tra gli atleti stessi, che si alternano nei ruoli.

Mi hanno detto che ero un ragazzino promettente con buona dose di coraggio, nonostante fossi magrissimo, con un approccio timido tipico dei figli unici.
Non avevo uno stile pugilistico elegante, bensì un atteggiamento aggressivo, da picchiatore che comunque non mi potevo permettere.

A distanza di anni, mi ritrovo in metropolitana a Roma,  come ai tempi del servizio militare in Aeronautica, per frequentare un corso  di allenamento funzionale nel pugilato.
Per cosa poi?
Per un sogno.

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