Il primo Rocky Balboa vede il protagonista nella sua prima serata galante in una pista di pattinaggio su ghiaccio, dove rincorre la sua amata, a tratti goffa sui pattini.
Nonostante la maggior difficoltà e la richiesta di grandi doti atletiche, il pattinaggio a rotelle è meno popolare di quello sul ghiaccio e ad oggi, non ha accesso ai giochi olimpici.
Eppure, gli allenamenti sono duri ed eleganti allo stesso tempo, le movenze sinuose e potenti, le coreografie da cardiopalmo quasi a togliere il fiato come se il tutto fosse surreale.
Senza pause estive, senza soste, le rotelle girano e volteggiano, i corpi scivolano e saltano nella loro bellezza, nei sogni impossibili resi possibili come solo nelle discipline a noi care.
Eppure, nella teoria del pescivendolo con patentino di guardiadivani, non converrebbe tale pratica, a quale scopo poi? Se anche fosse la gloria di quindici vittorie mondiali, non varrebbe il gioco.
Ognuno ha la sua ignoranza nell'arte, compresa quella corporea e si è sempre in pochi a riconoscere ed apprezzare i talenti, anche quando sono atletici ma lontani dalle masse.
Oggi c’è un cielo e una luce che “Dammi la mano che ti porto a pattinare”.
(Fabrizio Caramagna)