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sabato 12 agosto 2017

Ombrelloni sul ring








La gente di mare non la fa un ombrellone, anche se comprensivo di romantici bidet estivi sul bagnasciuga, durante la pausa dalle parole crociate, unte da mani oleose impregnate di frittella appena rifritta; è un po' come credere di essere un atleta di alto livello dopo una passeggiata.
Il mare con la sua gente non è poi così facile da comprendere, anche perché, ad oggi, gente di mare è uno status, una moda e un modo di postare sui social o comunque mostrare quello che non si è pur di essere associati al blu.
Vengono in mente  quei guerrieri audaci che fumano sigarette e provano a smettere fumando sigarette elettroniche, finendo poi, per iscriversi nella palestra all'avanguardia, giusto per una donazione benefica alla struttura, con il finale che dopo un paio di sedute con gli attrezzi che accompagnano ogni movimento, si accompagnano da soli a casa divenendo feroci massacratori di divani e talentuosi cercatori di alibi, acquisendo di fatto, il titolo di guerrieri temerari, invincibili e indicibili, in prima visione di scenette quotidiane del non essere sul voler essere con disimpegno.
C'era un pescatore, che come tanti, anche quando non doveva andare a pesca, era sulla sua barca a fare qualcosa di non necessario pur di annusare l'odore del mare e compensare la mancanza del dondolio dalla terra ferma, se non che' arrivarono crociere in offerta e vacanze estive a creare nuovi naviganti  senza passione e  richiami.

Senza alcuna ferocia, il panino ai tempi della scuola non fu mai espugnato, difeso con ogni mezzo, al pari della bandiera della patria, perché  l'amore vero  è quello delle madri che con audace premura,  aggiungono il burro al panino con il prosciutto e magari una frittella e perché no, una lasagna del giorno prima mettendo i propri al sicuro da una eventuale carestia estiva data dal mare forza 4.



I marinai non indossano giubbotti di salvataggio, anche quando dovrebbero, forse forse sono ancor più coraggiosi e folli dei pugili.