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domenica 28 dicembre 2014

Atri, anno 2007 forse






Tovicepa ha iniziato giovanissimo la pratica della kick-boxing con Mimmo Falconi.

Mimmo era nella sua amata terra cubana ed io ero a sostituirlo in palestra, alle lezioni di kick, cui partecipava anche questo simpatico demonio.
Ragazzo molto dotato fisicamente, coriaceo, occhi di ghiaccio, sguardo da bullo che ti prende per il culo anche quando sembra serio.
Il momento della doccia, da piacevole, era diventato momento di terrore per qualche ragazzo preso di mira; durante gli allenamenti è arrivato a spegnere la luce per abbassare  tute qua e là e goliardate simili.
Durante le sessioni ai colpitori mostrava una una forza esplosiva fuori dal comune, nello sparring una soglia del dolore molto elevata, per mantenere poi, dei tempi di attenzione brevi.
Per abbatterlo, non sarebbe bastato sparargli alle spalle.
La palestra per questo ragazzo ragazzo, più che luogo dove apprendere una disciplina, era una specie di parco giochi per più grandi.
Se avesse scelto un'arte orientale, di quelle formali con saluti  e ventisette inchini a sera, lo avrebbero mandato via di certo.
Avevo percepito un talento in lui, non avevo capito di che genere, se da sportivo,  da futuro ultras di sezioni violente o da gangster.
Il tempo passava ed il ragazzo sembrava maturare, ma la sua indole burlona e guascona restava come un'ombra.
Io inziavo ad affezionarmi e le sue poche assenze agli allenamenti mi pesavano quanto sarebbe mancato a Cus D'Amato non avere il suo  Mike in palestra.
Con il tempo siamo diventati amici, abbiamo seguito dei corsi insieme, mi pare  avesse iniziato un percorso mai terminato come operatore di sicurezza per nei parchi giochi per bambini. Sorrido.
Il mio amore per la Boxe è stato contagioso: Vito  si è allenato con Luciano Caioni per imparare la Nobile Arte.
Il primo match lo ha disputato ad Atri, nel 2007, almeno credo.
In una fredda e anomala serata estiva, tanto che la mia compagna e futura moglie, aveva comperato una felpa di fortuna con il canarino Titti, ci siamo ritrovati nella bella piazza atriana, per un evento per noi importante quanto un titolo mondiale.
Il burbero Maestro Luciano aveva acconsentito alla mia richiesta di far parte dell'angolo del mio pupillo.
Pronti per l'attesa riunione pugilistica, iniziano le presentazioni con i convenevoli...Gli incontri non potevano avere inizio poichè lo staff aveva dimenticato i guantoni a Roseto.
L'ambiente del Pugilato è questo, sciagurati, storti e sottosopra, ma sempre pronti ad improvvisare l'improvvisazione stessa.
Tovicepa quella sera, nonostante l'emozione, ha vinto ai punti.
La madre lo avrebbe voluto a lezioni di trombone o di sassofono.

Ad oggi ci sentiamo spesso per telefono e quando ha tempo, viene volentieri ad allenarsi.
La sua carriera agonisticaè stata breve, nella boxe non basta essere forti, servono tantissimi ingredienti che non sempre si riescono a trovare.






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