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domenica 22 marzo 2015

Cutman








Le nostre pugilistiche non hanno un gran numero di professionisti al momento, arte dura, durissima
con poca certezza economica, neanche paragonabile a quella del calcio di bassi livelli, che garantisce ai suoi praticanti una sorta di paghetta mensile più che dignitosa.
Mancanza di vocazione, scarso interesse dei media e quindi di sponsor importanti, inoltre, a mio parere, una gestione forse datata e atavica rispetto ai tempi correnti, sono elementi che hanno relegato la Nobile Arte a ritaglietto della pagina finale dei quotidiani italiani.
Pochissimi sono gli atleti che riescono a conquistare l'attenzione della prima pagina, fedele solo agli dei del calcio.
Pur non avendo a disposizione gran materiale umano su cui lavorare, ci siamo avventurati nel fascinoso mondo degli "angeli custodi" dei pugili, di coloro che si occupano dei bendaggi prima degli incontri  e delle eventuali ferite  riportate tra un round e l'altro.
Unico movente la passione, nutrita dalla speranza di dover "assistere" futuri guerrieri della costa.
A parole sembra tutto semplice, in realtà, in 45 secondi bisogna sapere cosa fare ancor prima della pausa ed essere efficaci su ferite ed ematomi durante il brevissimo tempo che resta prima dell'inizio del round successivo, muovendosi in maniera assertiva nell' angolo dove è seduto l'atleta, tra il suo maestro ed il suo secondo.
Un vero intervento di urgenza che richiede molta manualità e buona preparazione teorica.

Ho avuto la fortuna di fare il mio primo bendaggio extra corso ad un vero maestro di bende e affini, anche se non di pugilato, un amico e collega di una precisione certosina.

Un altro tassello arricchisce  le nostre pugilistiche.

Aspettando gli antichi fasti, siamo pronti in tutti i sensi ad accudire i nostri Guerrieri.
Grazie Federico

www.cutman.it














giovedì 12 marzo 2015

Caffè con racconti




Un venerdì pomeriggio di fine di febbraio ci organizziamo con Paolo per far visita a Goffredo, lo storico Maestro della Pugilistica Rosetana.
Breve conversazione telefonica con Roberto ex peso massimo, mio coetaneo e compagno di guanti e allenamenti che abita vicino al nostro Maestro, gentile a darmi le indicazioni stradali.
Caffè al volo e ci avviamo verso Goffredo che ci aspetta in un ristorante dove ha pranzato.
All'arrivo è  fuori il locale,  in compagnia di una sigaretta digestiva.
Ci abbracciamo, con gli occhi lucidi pieni di ricordi e sudori, lui nota  il grigio che domina sui miei capelli: " t'ho lasciato che eri un ragazzetto ed ora ti trovo con i capelli imbiancati che sei un uomo..."
Con eleganza Paolo si presenta al Maestro (che ha fugacemente conosciuto in passato nella Pugilistica Rosetana) e di lì a breve, inizia una magia di racconti, accompagnata da un bicchiere di amaro.
Cronache autentiche di pugilato e di pugili allenati ed educati alla vita da Goffredo.
Nomi "grossi"della Noble Art, oltre naturalmente la Rosa della Pugilistica Rosetana.
Cita anche me, che non ho dato alcuna soddisfazione sul piano agonistico, ricorda bene un mio match da canguro ad Avezzano "rubato" ai punti dal padrone di casa.
Dai ring africani a quelli italiani, le emozioni delle grandi vittorie ufficiali, allenamenti gloriosi nei quali blasonati Campioni le hanno prese da due ragazzi: Nico e Gabriele.
"Luciano, quello stronzo, se solo avesse voluto, poteva diventare Campione Mondiale..."
Rino "Cholo" Sorgentone altro grande guerriero della scuderia Cipriani..
Rocco il "picchiatore", al quale il Maestro ha precluso il passaggio al professionismo perché prendeva troppi colpi...
Il Pubblico si sarebbe divertito, ma alla lunga il ragazzo avrebbe avuto ripercussioni salutistiche.
Questo era  il Cuore di Goffredo, allenatore di Boxe, padre e angelo custode  dei suoi ragazzi, che non ha mai sacrificato in nome del denaro e della gloria agonistica.
Il tempo tiranno ci porta ai saluti, ognuno sulla via dei reciproci impegni.
Mi permetto di accompagnare Goffredo a casa con la promessa di una prossima visita con i miei figli al seguito.
Ci ha regalato un Dvd con un filmato di un pugile zairese allenato da lui anni fa.
Paolo, emozionato ed appagato quanto me dai racconti e dal carisma di quest'uomo, prossimo ai preparativi della settima edizione di "al Cazzotto bisogna offrir da bere", mi propone di invitare il Maestro per quella serata.
Al solito non ci sarò... Notte di lavoro mi attende in pronto soccorso.
Non ci educasti solo a darle, soprattutto a saperle prendere fuori dalla sicurezza di quel quadrato
Ciao Goffredo.





lunedì 2 marzo 2015

I muscoli dell'anima

Parlare male degli assenti ha poco valore, osservare, riflettere, imparare dalle proprie ed altrui idiozie, dovrebbe avere qualche utilità nella crescita personale di ogni individuo.

Ho avuto modo di osservare un tizio che dava dell'idiota a chiunque non facesse parte della sua realtà lavorativa, finché un giorno, si è trovato  alle dipendenze proprio di chi poco tempo prima, aveva deriso e disprezzato, fiero di appartenere ad un'altra squadra, di quelle dei meglio siamo noi.

I pugili di sane percezioni sanno che l'avversario non va mai sottovalutato.
Nelle Arti del combattimento un rotolino di pancia conta ben poco, non è un addome ben definito a fare la differenza, sono altri gli attributi in gioco.

Lo stesso Tyson nella sua biografia ha ammesso che sottovalutare qualcuno dei suoi avversari è stato quanto di più sbagliato avesse potuto fare.
Il signore in questione, prima di alcuni match,  ha saltato di proposito gli allenamenti per "dare poca importanza all'avversario"e per concludere al meglio, si è dato a festini con trasgressioni multiple di scontata immaginazione.
I risultati sono noti.
Vi è una sorta di parallelismo tra la Boxe e la vita comune, dove addomi scolpiti e muscoli da moderni gladiatori, valgono ben poco se quelli dello spirito non sono altrettanto robusti.
Il lavoro più duro è la forgia della propria anima, in quanto nessuno si riconoscerà mai nella propria debolezza, nella rabbia e nella fisiologica invidia.
Gli errori sono sempre degli altri, solo il vero guerriero riconosce i suoi, solo il vero uomo è disposto al chiarimento a proprio svantaggio, almeno sui cartellini dei giudici.

In tutto questo, sorrido senza scherno per il palestrato, che si fa accompagnare a visita dalla madre, forse, troppi muscoli con poco cuore, mentre io,  rincorro senza successo un pugile per una lastra al suo naso ormai fratturato da tempo.
I muscoli del resto, sono un po' come i soldi, danno fastidio solo a chi non li ha.