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domenica 7 dicembre 2014

Cercatori di scuse










La pratica dell'attività sportiva è salutare, regala bellezza, aumenta l'autostima e porta gratis sulla luna senza prevendita in cazzeggio digitale.
La favoletta della vita sana e della buona salute sembra diventata una noiosa ed ostentata pubblicità.
L'attività fisica,  non quella dell'agonismo ossessivo con il narcisismo incorporato, è un mezzo che aiuta il ripristino del nostro schema corporeo, logoro di troppe  modernità.
Mens sana in corpore sano, ma è vero anche il contrario: corpo sano fa buona personalità.
Scindere mente e corpo è la banalità involontaria dell'uomo moderno, quello del click perpetuo e dei social network dei nostri tempi.



La popolazione italiana passa in media un paio d'ore al giorno davanti ad un pc o uno smartphone, altrettante davanti ad un televisore.



La mancanza di tempo, la scusa più usata, spesso è dovuta a percezioni soggettive errate.
Cattiva gestione del tempo, inconcludenza , ozio ostinato , a volte, cause concrete, tengono lontane le persone da una parte importante della loro fisiologia, che è costituita dal muoversi.

Che sia il cammino o il nuoto, l'arrampicata, o quant'altro,  sarebbe simpatico, mettere in atto l'arte dell'introspezione, riflettere, valutare e trovare un po' di tempo per tornare al primordio.
Non  di addominali scolpiti e glutei  marmorei, che restano comunque belli da vedere, ma del fisiologico vivere, come nella boxe, tutto al contrario della logica, della fisiologia e di tante altre cose che in pochi capirebbero, come un caffè non zuccherato.
Quasi un sermone allo sprono di cavalli pigri, ma in fondo, il mondo è bello perché non sono tutti pugili.




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