Il confronto nel Pugilato è un momento importante, evitarlo equivale alla sconfitta di se stessi.
Forse.
Non dobbiamo essere per forza tutti mangiatori di pugni, ma certo è, che resta indigesto il solo guardare uomini cui starebbe bene una quarta di reggiseno. Anche una terza farebbe la sua porca figura.
Ad oggi, i social network permettono a tanti, troppi, di spacciarsi per guerrieri senza alcuna macchia, neanche quella di caffè sulla camicia appena stirata.
Mars mi richiama mentre camminiamo, "scrivi soltanto le cose belle, metti da parte rabbia e delusioni."
" Sei troppo destroide, chi non ti conosce potrebbe scambiarti per un invasato di destra."
Io sono di destra da sempre, magari l'avrò saputo tardi, non di quella politica ovviamente, troppi camerati da tastiera.
La destra è la disciplina che cerco di imporre alla mia persona, senza prendermi troppo sul serio, ma se un uomo vale quanto la sua parola, i conti, a volte tornano.
La rivoluzioni sono quelle dei guerrieri, quasi mai dei soldati e se per sovversivi qualcuno intende a violente codardie, è fuori zona.
Così come la differenza tra soldati e guerrieri di cui sopra, diversa è la motivazione di chi, per obbligo, gode delle albe più belle e chi, senza forzatura alcuna, se non quella delle privazione puramente personale, delle proprie ore di sonno, cerca l'alba ogni volta che può.
Non è poi così importante saper nuotare, salvo poi, scoprire che il non imparare questa arte, sarebbe causa di acidule frustrazioni.
Una guardia pugilistica impostata male dall'inizio, sarebbe causa di molti mali, tradotti in pugni presi in bocca in quantità eccessive.
Così come, non tornano i conti quando ad un bambino piace più mangiare che giocare e se poi, il suo gioco è quello dei rettangoli che hanno mille giochi dentro, allora, cerco la destra o un bel destro da piazzare alle schiavizzazioni endemiche.
"Anche io avrei voluto essere il tuo compagno di banco..."
Ti prego, papà, non aggiungere altro."