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lunedì 23 luglio 2018

Sogni messenici

Hanno sognato che era morto sott'acqua con un polpo e poi, a distanza di mesi, il suo primo figlio, alla risalita da un freddo tuffo dopo una pessima apnea, esclama: " papà, tu non morirai in cielo vero?! Tu morirai in acqua".
E l'altra notte lo hanno sognato pallido, malato, preso in braccio da sè stesso.
Egli, più semplicemente, ricorda di qualche notte fa, di aver sognato di aver preso due multe a tre cifre,
a causa degli  abusi della carne alla brace, o forse, troppo cioccolato mascherato da gelato.

Cazzotto Ardente MMXIII















Da dieci anni in quella Via del Sole si celebra il cazzotto, quello nobile del pugilato cui bisogna offrir da bere.
Da anni il nostro Cuore Alto, indomabile, non si concede pause, tempo di scendere dalla scaletta del ring della Palestra più bella e del mondo, in un moto continuo ed inquieto, gentile allo stesso tempo, come si addice ai guerrieri odierni, elabora e sforna pugni pacifici per una sera, dediti all'arte del bere e dello stare insieme.
Nonostante i filmati di match storici con i più grandi campioni della boxe, in pochi hanno prestato attenzione alla visione,  perché impegnati in golosi brindisi abbinati a romantici mazzi di arrosticini,  bruschette e "nostranerie", come si addice nelle tradizioni d'Abruzzo.
Perché i Guerrieri, quelli veri, sono armati di vino, birra e cazzotti e non di fucili, poiché la polvere da sparo ce l'hanno in alto nel cuore, guarda caso e non vi è bisogno di armamenti a posteriori, la passione è sempre veloce ed immediata, non ha meditazione e i nostri pugni volgono al romanticismo anche quando fanno male.

Orsi senza palestra

Una cavolo di distorsione al ginocchio mai trattata, poiché "guarita" con qualche giorno di riposo in un settantenne che ha fatto della dignità il suo marchio di fabbrica, della sua semplicità, la sua arma disarmante.
E poi, per un' ustione nel 1832, quel tizio, cui, forse non ebbe mai esempi di mascolinità di cui sopra, per una bruciatura appena accennata, del diametro di 2 centimetri scarsi, avrebbe allertato soccorsi degni di un campo di battaglia.
Nonostante la terapia antibiotica in corso da due o più giorni, prescritta da un timoroso e demotivato medico condotto di pessima condotta, la febbre non accenna a batter ritirata, il consulto di un'ambulanza o  più professori ci calza male, ma la si fa calzare comunque, senza pudore.
Elucubrazioni simil-intellettuali dettate solo dall'arrogante titoletto di studio, magari favorito dal solito ziopà, solo a cercare giustificazione, senza soluzione alcuna, da coloro, che neanche della cultura base a tavola, del buon mangiare e del buon vivere, nulla sanno, in perenni riferite diete che se dovessero seguire sarebbero ormai, mummie viventi.
La disciplina, la forza di volontà anevrotica, la dignità e la semplice naturalezza all'adattarsi agli eventi della vita, la sconosciuta resilienza... Tutti talenti che dovrebbero avere gli altri, per essere graditi, gradevoli o appetibili a fiumi in piena di logorrea egocentrica in autogestione di sé fallimentare quanto la salita dei salmoni nelle fauci degli orsi, che sornioni, aspettano.
E nonostante tutto, Orso che ride, sorride.


Agli Uomini.