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venerdì 20 gennaio 2017

Il provocatore di cefali appassionati di spioncini

Durante la festa estiva arriva lei, l'animatrice e mangia gran parte dei dolcetti, non potendo fare altro, viste le scarse capacità di intrattenimento.
Tra i vari disturbi di personalità narcisistica, le manie di persecuzione e le ossessioni, confesso, dalla  mia decennale esperienza professionale negli ambienti psichiatrici, o forse solo un umile e superficiale, passaggio, di essere attratto, tanto più da quelle che consideriamo normalità quotidiane, che dalle patologie in senso stretto.
La sindrome da primadonna senza palcoscenico, commuove come pochi il mio lato oscuro e goliardico, la frenesia alimentare dei tonni, no, sbagliavo un attimo, la frustrazione di essere quello che non si é.
Il carnevale del ruffiano travestito da guerriero, è ancor meglio di quello brasiliano, se poi, si riesce a reperire della buona marijuana, pur essendo fobici, si può andare in barca in alto mare , anche se, l'acqua ci terrorizza già quando arriva ad altezza delle chiappe.
Fortuna che arriva lui, il calabrone, che si trasforma in tastaferro bevitore di vino a svegliarci, riportandoci nel mondo reale, in cui il triagista valuta chi mandare in purgatorio.
I miei idoli notturni e diurni, che incassano diretti destri e ganci sinistri, anche quando il pugile non c'è, eppure, a sentir loro, i traumi ci sono, eccome.
I pugili e i pescatori subacquei proprio non li capisco, gli apneisti che fissano per secondi e minuti i pavimenti delle piscine.
Forse, in testa, al posto della logica, hanno un bel frullatore a pannelli solari.
Ferite, ecchimosi ed ematomi da pugni in faccia; in questo paese, per fortuna, la Noble Art, è stata relegata a piccoli ritaglietti da ultima pagina dei quotidiani sportivi.
In questo paese, mancano guerrieri  capaci di passionali follie da tempo ormai.
Ci vorrebbe più invidia intellettuale, anche metà, o ancor meno, rispetto alla sconsiderata passione, rozza a tratti,  per gli autoscatti.