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martedì 26 dicembre 2017

Come l'acqua, più veloce

Gli chiesi se potessi scrivere qualcosa di lui sul mio blog, con un rapido cenno del del capo mi fece capire di no.
Oltre l'essere fin troppo criptico, con interpretazioni spesso difficili e fantasiose, mi avventuro nella difficile opera o racconto che sia, di un allenamento con colui che dice di non saper fare le cose strane e poi, stranamente, fa delle cose fuori dal comune in tempi che farebbero rosicare i centometristi in attività.
La popolazione sembra indebolita, la massa delega le proprie responsabilità alle istituzioni e queste ultime, non sono in grado di dare le giuste risposte.
Lui, come un naufrago, ci prova a suo modo e ad essere sincero, non l'ho visto mai cedere, neanche  di fronte a fiumi in piena e non di acqua, tranne qualche attimo di giusta collera, che spesso si rivela catartica.
La critica sarebbe facile e banale, l'ammirazione senza scadere nella farsa, è data invece, da come ci si abbassa di fronte ai bambini.
Gandhi sosteneva che il progresso di una nazione si può giudicare da come tratta gli animali, lui, solitario e veloce più di un treno sul rendimento, macina chilometri di atterraggi,  non di quelli a gettare la spugna, mai.
Il suo metodo farebbe gola al re della scacchiera, peccato per il re pedina e per i suoi alfieri, che qui, le partite giocate sono ben più complesse.