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lunedì 29 dicembre 2014

Magliette luride







 

Ho iniziato a scrivere  questo blog in orari insoliti, in piena notte, con ispirazioni nostalgiche.
Mi vengono così, di getto e spesso commetto degli errori di ripetizioni, di ortografia da tastiera.
Non è mia abitudine rileggere subito quanto scritto, lo faccio sempre uno, due giorni dopo.
Che dico, mesi.
Faccio parte di quel gruppo suonato a dovere con più rintocchi del campanile di Giotto, che porta maglie luride, sgualcite dal sudore e dal tempo che strappa piccoli brandelli ad ogni lavaggio.
Solo di recente, convinto da mia moglie, mi sono deciso a gettar via le mie prime bende per le mani: più che reliquie, pezzi di stoffa in decomposizione che non facevano neanche più il loro dovere. Neanche avessi fatto il titolo mondiale con quelle fasce.
Eppure, nei periodi delle epistassi da cazzotto, sono servite anche da fazzoletti tampone.
Bendaggi che avevano più di vent'anni.
Le volevo riciclare trasformandole in scaletta pliometrica, ho provato con  del nastro adesivo ma erano così consumate che a vederle stese a terra mettevano un po' di tristezza e  buona dose di nausea.
Lancio vincente nella pattumiera dell'indifferenziato.
Mi  restano i guantini da sacco "vis", consumati anch'essi, senza più il colore originale, ma ancora utili allo scopo.
Sono convinto che se qualcuno dovesse portarli vicino al viso e sbadatamente dovesse fare una bella inspirazione, di certo sperimenterebbe un'anestesia vecchia maniera, come con l'etere.
Dopo gli allenamenti li metto a prendere aria sul balcone, a volte ci infilo della carta assorbente, ma resta il fatto che tutti i guantoni alla lunga, si impregnano di odori acri, a tratti disgustosi peggio delle scarpe vecchie.

Ragazzi dalle magliette di cotone sgualcite e consumate, guantoni puzzolenti,  nasi schiacciati, qualche livido sul viso e la testa sempre piena di sogni.

Mi sono rotto le sfere di tutti gli auguri che girano, da dietro, da sotto e da sopra, solo che ho ancora il tatto di non dire che non mi interessano questi scambi ossessivi ma di che, poi.
Attendo giorni comuni per saluti comuni, forse, più sinceri.
Faccio il conto alla rovescia per il rientro in palestra, ieri mi sono sottoposto a manipolazioni osteopatiche e oltre la postura, è migliorato anche l'umore.
Avevo provato ad allenarmi a casa due giorni fa, ma non è stata una scelta saggia, solo smanie gestite male.
Riposo.



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