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martedì 26 dicembre 2017

Come l'acqua, più veloce

Gli chiesi se potessi scrivere qualcosa di lui sul mio blog, con un rapido cenno del del capo mi fece capire di no.
Oltre l'essere fin troppo criptico, con interpretazioni spesso difficili e fantasiose, mi avventuro nella difficile opera o racconto che sia, di un allenamento con colui che dice di non saper fare le cose strane e poi, stranamente, fa delle cose fuori dal comune in tempi che farebbero rosicare i centometristi in attività.
La popolazione sembra indebolita, la massa delega le proprie responsabilità alle istituzioni e queste ultime, non sono in grado di dare le giuste risposte.
Lui, come un naufrago, ci prova a suo modo e ad essere sincero, non l'ho visto mai cedere, neanche  di fronte a fiumi in piena e non di acqua, tranne qualche attimo di giusta collera, che spesso si rivela catartica.
La critica sarebbe facile e banale, l'ammirazione senza scadere nella farsa, è data invece, da come ci si abbassa di fronte ai bambini.
Gandhi sosteneva che il progresso di una nazione si può giudicare da come tratta gli animali, lui, solitario e veloce più di un treno sul rendimento, macina chilometri di atterraggi,  non di quelli a gettare la spugna, mai.
Il suo metodo farebbe gola al re della scacchiera, peccato per il re pedina e per i suoi alfieri, che qui, le partite giocate sono ben più complesse.

martedì 14 novembre 2017

Tuffo con la Tartaruga Messenica




"Meglio non andare a pesca... Abbiamo bevuto troppa birra e potremmo fare cose di cui pentirci."
"Hai ragione."
Armato di due fucili arbalete, senza una cazzo di fotocamera che di solito ho sempre con me, (quella attuale, acquistata su internet ad un prezzo ridicolo per foto bruttissime lasciata di proposito), con l'intenzione di fare stragi di polpi e pesci, esco all'alba del mio primo lunedì ellenico e mi tuffo nel posto indicatomi da mio cugino. L'acqua è profonda da subito, limpida e cristallina, popolata da numerosi pesci pappagallo e da tanti altri pescioni tra cui, forse, riesco a scorgere qualche leccia stellata o non so quale altro pinnuto.
Dopo le prime timide discese sui  sette e dieci metri, riesco a mettere sotto tiro qualche bel pescione, eppure esito, forse per i colori, forse per il fatto che i miei figli da me si aspettano polpi a prescindere.
Ad un tratto ho la sensazione di essere osservato da qualcuno o qualcosa, viro verso destra e felice come un bambino quando scarta un regalo inaspettato, inizio la mia prima pinneggiata con una bellissima quanto enorme tartaruga, riesco anche ad avvicinarmi e fare qualche metro al suo fianco, poi, riprende il largo e per un po' la seguo, fino ad mio saluto cui giustamente alla tarta può interessare come  interessa ad uno studente delle scuole superiori l'elezione al trono di Goffredo Di Buglione.
 Soddisfatto del tuffo come ad avere vinto un titolo mondiale riunificato dei pesi welter, sì col cavolo, attualmente credo di essere un mediomassimo grazie ai miei prodigi a tavola, comunque euforico per quello che ho visto e per il significato attribuito dai nativi americani a questo brutto e simpatico rettile dotato di camper: la Madre primordiale.
Aldilà della simbologia e dei significati più o meno fascinosi, ancora una volta, sono a ribadire, che la noble art, disciplina sciatta, bistrattata, adattabile come poche, riesce a donare a chi la pratica, dei nasi osceni e zigomi inguardabili per una vita sociale normale e una forse utile, dote caratteriale, che è quella che ci fa tuffare in "quel mollare mai sempre", perché la vita è troppo breve per essere vissuta sul balcone a guardare gli altri navigare sul quadrato.




   La Messenia in passato, è stata sotto il completo dominio spartano.

sabato 11 novembre 2017

Quattro sedie sopra un caffè


Non credo che il gentil sesso sia attratto dai muscoli di pacifici camminatori, anche se zerbini servili, docili e facilmente addestrabili; qualche strano senso mi fa pensare che abbiano qualche interesse in più verso corpi felini, avvolti da muscoli non addomesticati, che al bisogno sono in grado di far percepire protezione come richiesto dagli istinti primordiali.
Così come una donna donna che mostra troppo i muscoli, probabilmente spaventa la maggior parte degli uomini e ne disgusta altrettanti.
Chi, senza coscienza alcuna segue il blog, ha già capito che non qui non si trattano bicipiti e sederi pompati e scolpiti, ma solo degli atavici istinti perduti degli ominidi e dei muscoli delle loro anime tecnologiche.




Fine anni 90, pianeta blu.
Per un periodo indefinito ho avuto un buon gioco di gambe, (sì lo so, sono ripetitivo), anche non allenate, rispondevano al volo ai comandi.
Il mio amico e coinquilino, ammaliato dai miei racconti, armato di tuta e buona volontà, è venuto ad allenarsi con me in un paio di palestre di pugilato e in diverse occasioni mi ha visto prenderle.
In seguito abbiamo ben pensato, visto l'immenso soggiorno del nostro appartamento, di attrezzare un'area per gli allenamenti, compreso un ring, composto da 4 sedie come angoli, corde e varie a delimitare il quadrato.
In quei giorni, tra  bellissime ed eccessive cene, abbiamo alternato sedute di sparring fatto in casa come gli gnocchi, a corse con spettacolari allunghi verso l'aperitivo del momento.
Intanto il corpo di Vito si asciugava tendendo al felino e lui, fiero, aveva iniziato a  mescolare insalatoni e petti di pollo.
Ai guanti (sparring) casalinghi, erano più le volte che uscivo senza aver preso neanche un colpo, d'altronde, il mio giovane amico non era un esperto pugilatore ed io ero ancora magro e scattante.
Con il passare delle sedute, come in un videogioco, riusciva sempre più spesso ad assestarmi dei  colpi e per questo esultava felice.
In quel posto si sono alternate diverse figure,per fortuna senza passione alcuna per la boxe, trasformatesi in eterne amicizie, tra cui il giovane saggio, sempre pronto ad ascoltare, sempre pronto ad un sorriso.
Andavano e venivano, per cene o per un caffè, occhi blu, ghigo, lu, vallo, ezlsa e il folletto.
Quest'ultimo,dopo grandi allenamenti al crossfit, ha dovuto superare altri limiti.
Pochi giorni fa, dolorante alla schiena, un'atleta del crossfit, ha ben pensato di allenarsi con la sua disciplina per porre rimedio ai suoi malanni, con il risultato di trasformare il suo nervo sciatico in un cugino stretto di kamikaze e peggiorare il tutto in maniera esplosiva.
Lo affermo da sempre che non possono essere tutti guerrieri, poiché probabilmente non ci sarebbero più guerre e per salire sul quel ring, occorrono insane doti che meglio essere spettatori.




sabato 12 agosto 2017

Ombrelloni sul ring








La gente di mare non la fa un ombrellone, anche se comprensivo di romantici bidet estivi sul bagnasciuga, durante la pausa dalle parole crociate, unte da mani oleose impregnate di frittella appena rifritta; è un po' come credere di essere un atleta di alto livello dopo una passeggiata.
Il mare con la sua gente non è poi così facile da comprendere, anche perché, ad oggi, gente di mare è uno status, una moda e un modo di postare sui social o comunque mostrare quello che non si è pur di essere associati al blu.
Vengono in mente  quei guerrieri audaci che fumano sigarette e provano a smettere fumando sigarette elettroniche, finendo poi, per iscriversi nella palestra all'avanguardia, giusto per una donazione benefica alla struttura, con il finale che dopo un paio di sedute con gli attrezzi che accompagnano ogni movimento, si accompagnano da soli a casa divenendo feroci massacratori di divani e talentuosi cercatori di alibi, acquisendo di fatto, il titolo di guerrieri temerari, invincibili e indicibili, in prima visione di scenette quotidiane del non essere sul voler essere con disimpegno.
C'era un pescatore, che come tanti, anche quando non doveva andare a pesca, era sulla sua barca a fare qualcosa di non necessario pur di annusare l'odore del mare e compensare la mancanza del dondolio dalla terra ferma, se non che' arrivarono crociere in offerta e vacanze estive a creare nuovi naviganti  senza passione e  richiami.

Senza alcuna ferocia, il panino ai tempi della scuola non fu mai espugnato, difeso con ogni mezzo, al pari della bandiera della patria, perché  l'amore vero  è quello delle madri che con audace premura,  aggiungono il burro al panino con il prosciutto e magari una frittella e perché no, una lasagna del giorno prima mettendo i propri al sicuro da una eventuale carestia estiva data dal mare forza 4.



I marinai non indossano giubbotti di salvataggio, anche quando dovrebbero, forse forse sono ancor più coraggiosi e folli dei pugili.






martedì 30 maggio 2017

Il risparmiatore delle bolle di sapone


Che sarebbe stato diverso lo si sapeva, nessuno si aspettava un cucciolo di orso da rissa con la passione della boxe fin troppo evidente; indossa i suoi piccoli guantoni fin da casa, quelle poche volte che gli viene concesso di venire in palestra, poiché troppo piccolo per questo ambiente.

Un giorno, contrariato da una risposta, cuscino come scudo, spada di plastica sfilata dalla sua custodia, con un urlo di battaglia si è lanciato senza remore verso il suo nemico, alla riconquista di un cenno positivo per il regalo richiesto.
Pur di arrivare allo scopo è capace di morsi, spinte e trazioni...
A tratti lo vedo in una gabbia di MMA, diversa da quella che è l'eleganza del ring da pugilato, che resta  comunque spietato allo stesso modo.
Con una schivata, senza il bel gioco di gambe di pochi anni fa, torno sul pianeta terra a guardare illuminato di blu, i miei figli, presi dal quotidiano apprendere della vita e resto incantato quando non vogliono andare mai via dal mare.

lunedì 15 maggio 2017

Il Pescatore e il pesce spada





"Mi sono sentito come il pesce spada contro il pescatore prima, sul ring con l'intrepido".
"E' bello essere  pesce spada a volte ed altre pescatore". " Io saggio non lo sono mai stato".
Fosse solo uno scambio di figurine, che guai a non farlo, agli intellettuali del forza global, potrebbe sembrare una auto esclusione dal branco degli amici di merenda.





In giovani metrature, un misto di energie ed emozioni da far impallidire un vulcano in attività.
L'intrepido più giovane ha un cuore troppo grande per grande per uno spazio ancora piccolo e al pari un serbatoio sempre pieno di fibrillanti novità.


L'amico storico, quello, credo sia per sempre, complicità da separare sui banchi di scuola per una discutibile tranquillità della cattedra.
Spesso, non serve neanche lo sguardo, basta il profumo di un sorriso e la banda è pronta a quei gesti così semplici e arcaici che non hanno bisogno di essere capiti.
 
 

domenica 26 marzo 2017

Il cefalo cacciatore di taglie inadeguate

Un agguato  potrebbe rivelarsi lungo nell'attesa, forse infinito, eppure, aspettare l'errore altrui è quello che gratifica l'incapace cronico.
Fine della storia.





Il dramma della frustrazione operaia, non è il lavoro in sé, quanto il livello culturale, che, quando  stimolato poco, si atrofizza negli anni, proprio come i testicoli di alcuni atleti durante l'uso di anabolizzanti, con il ritorno di zombi futuristici, impegnati in un insipide cause dell'altrui vivere.

All'inizio della mia carriera pugilistica, avevo uno stile inadeguato alla mia corporatura magra, con un avanzare continuo a dare e prendere, come nella vita di ogni giorno, a volte dai, a volte prendi o le prendi...
La vita da agonista, oltre che breve, è stata molto lontana dall'essere intensa e ad oggi, mi ritrovo, almeno in apparenza, con una dose sufficiente di neuroni e collegamenti simili.
Al passare del tempo, ho dovuto adeguare lo stile all'età, in particolare, ho rivisitato il mio modus, nel periodo in cui, Mimmo Falconi tentava di insegnarmi la kick e la thai boxing, durante le numerose sessioni di sparring, prenderle a viso aperto, compresa qualche tibiata che dalla coscia arrivava ad infrangersi sulle tempie, non era proprio quella che si potrebbe definire  la via della longevità.
Ho puntato tutto sul gioco di gambe, fermo restando l'incasso "quasi cercato" di qualche colpo iniziale, del resto ognuno ha i suoi lati oscuri.
Non temo i lati deboli, quelli, li abbiamo tutti, quanto le perseveranze ripetute senza cenno di schivate o spostamenti intellettuali.
Non ho mai sperato in pandemie di studiosi intellettualoidi dalla cultura fin troppo muscolosa, augurandomi di trovare sempre quella adattabilità che è caratteristica principale dell'acqua.
Eppure, nell'ottimismo, spesso, in quel colore che dovrebbe portare salvezza, mancano le basi, manca il saper essere e il saper fare, colmato da tragitti troppo veloci con a bordo maschere insicure con un trucco inadatto alla situazione.
Il coccodrillo non evolve in quanto il suo stile funzionale va alla grande in quel modo e probabilmente, il rettilone non si pone troppe domande su cosa possa migliorare nei suoi agguati fin troppo efficaci.
Certo, andrebbe come minimo in edicola, che dico, su google ed in palestra successivamente, nel momento in cui si dovesse accorgere che il suo stile perda di efficacia.
Omissis.







Guantoni giallo verde

A vederlo faceva quasi tenerezza, indossava un pigiama in pile con gli orsetti.
In tono rispettoso senza dimenticare di aggiungere una punta di sarcasmo chiesi notizie riguardo al lavoro che avesse svolto prima della pensione e dell'acquisto di pigiami teneroni.
Era stato con la legione straniera per diversi anni, senza arrivare ai quindici canonici per il gran premio finale.
Chiesi sfacciato di quante persone avesse ucciso, con diplomazia rispose che prima di far saltare in aria i villaggi, i legionari avvisavano sempre gli abitanti.
Forse, bisogna temere più i timorati di Dio, con le  facciate delle preghiere ostentate, capaci di portare a segno colpi sporchi migliori di quelli dei pugili mestieranti.


I momenti più belli li passiamo in attesa degli ascensori.




Se la boxe fosse una disciplina per Santi, il Paradiso sarebbe vuoto con tanto di annunci per la ricerca di personale.
La facciata brutta, quella corrotta, dei raccomandati, dei dopati, dei match combinati e dei picchiatori che ci provano gusto...
Eppure, il lato educativo, supera di gran lunga la spazzatura che gli viene lanciata sopra abusivamente.
Il migliore non è il più bruto di cazzotti, anche se, a volte, la storiella viene percepita così.
Senza disciplina non si va da nessuna parte, giusto un giretto di fortuna in un vicolo cieco, o peggio, in un paio di stanze chiuse.
Il nostro Maestro, Goffredo, nei suoi insegnamenti aveva  messo il rispetto in cima e a capo.
Durante gli allenamenti vi era una devozione assoluta, anche se il clima era gioviale e sereno.
Qualche volta aveva rimandato qualcuno a casa, vietandogli di venire in palestra per aver sgarrato a tavola e non era solo a causa del peso.
Prima ancora di modellarci come pugili, ci stava aiutando a diventare uomini. A sapercelo qualche tempo prima.

Un utente in codice giallo non preso in carico dal medico, è paragonabile ad un avversario che fa pressione sul quadrato.
A volte, nonostante tutto, si riesce a fare un buon triage, in tutta scioltezza, anche quando ti urlano addosso e nessuno riesce a gestire la situazione perché i deliri sono sempre difficili da gestire.
Non è solo per i cazzotti che serve la boxe.
Come al triage, nella nobile arte, bisogna imparare a reggere la pressione, con disciplina e giusta dose di ghiaccio.

Ho rispettato una volta la procedura nel dettaglio perché era giusto così e ancora oggi, il mio cuore nauseato non perdona. 

venerdì 20 gennaio 2017

Il provocatore di cefali appassionati di spioncini

Durante la festa estiva arriva lei, l'animatrice e mangia gran parte dei dolcetti, non potendo fare altro, viste le scarse capacità di intrattenimento.
Tra i vari disturbi di personalità narcisistica, le manie di persecuzione e le ossessioni, confesso, dalla  mia decennale esperienza professionale negli ambienti psichiatrici, o forse solo un umile e superficiale, passaggio, di essere attratto, tanto più da quelle che consideriamo normalità quotidiane, che dalle patologie in senso stretto.
La sindrome da primadonna senza palcoscenico, commuove come pochi il mio lato oscuro e goliardico, la frenesia alimentare dei tonni, no, sbagliavo un attimo, la frustrazione di essere quello che non si é.
Il carnevale del ruffiano travestito da guerriero, è ancor meglio di quello brasiliano, se poi, si riesce a reperire della buona marijuana, pur essendo fobici, si può andare in barca in alto mare , anche se, l'acqua ci terrorizza già quando arriva ad altezza delle chiappe.
Fortuna che arriva lui, il calabrone, che si trasforma in tastaferro bevitore di vino a svegliarci, riportandoci nel mondo reale, in cui il triagista valuta chi mandare in purgatorio.
I miei idoli notturni e diurni, che incassano diretti destri e ganci sinistri, anche quando il pugile non c'è, eppure, a sentir loro, i traumi ci sono, eccome.
I pugili e i pescatori subacquei proprio non li capisco, gli apneisti che fissano per secondi e minuti i pavimenti delle piscine.
Forse, in testa, al posto della logica, hanno un bel frullatore a pannelli solari.
Ferite, ecchimosi ed ematomi da pugni in faccia; in questo paese, per fortuna, la Noble Art, è stata relegata a piccoli ritaglietti da ultima pagina dei quotidiani sportivi.
In questo paese, mancano guerrieri  capaci di passionali follie da tempo ormai.
Ci vorrebbe più invidia intellettuale, anche metà, o ancor meno, rispetto alla sconsiderata passione, rozza a tratti,  per gli autoscatti.