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giovedì 16 aprile 2015

Ombre sciolte



Jack Dempsey così spiegò alla moglie la sua sconfitta con Gene Tunney: “Cara,mi sono dimenticato di schivare”.


 Una lezione prova di pugilato potrebbe avere poco valore, oppure, potrebbe essere una via di salvezza, o  autodistruzione, a seconda le ambizioni.
Nessuna cintura, nessun grado di esperto, i formalismi e gli inchini eventuali sono quelli delle reciproche prese per il culo.
Le posture eleganti, l'apprendimento di movenze feline, i delicati equilibri tra l'auto-sfida e la ricerca del coraggio. Le endorfine, insieme al piccolo delirio di onnipotenza,  fanno parte del viaggio pugilistico di ogni praticante dopo ogni allenamento.
A noi, che  non è più concesso competere, almeno in via ufficiale, per via dell'età e dei potenziali acciacchi, non resta, si fa per dire, che concentrarci sulla parte salutistica della pratica, senza fintare saggezze, in un percorso di strana longevità, fatto di sudore e cazzotti portati e ricevuti in scioltezza.

A volte è indigesto essere solo spettatori di giovani glorie, vivere di sogni irrealizzabili, di un braccio sollevato sul ring che non tornerà più se non per chiedere pausa e non perché stanchi, ma per andare un attimo in bagno o approfittare per un'oratoria fuori luogo.
Eppure, la magia continua, la sfida eterna al tempo che avanza senza nessuna sosta, non ci vede  mai perdenti.












E' dura essere la madre di un codardo che finge di essere impavido.

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