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domenica 19 aprile 2015

L'avvocato di Tyson





"E' un violento dallo stupro facile", un rabbioso che ha trovato nel pugilato il suo ambiente naturale... Ha morso l'orecchio alla sua ex moglie.
"
"Ha morso l'orecchio ad un avversario scorretto che anziché boxare lealmente, rifilava testata e colpi sporchi".
"Credo sia un business costruito a regola d'arte per avere un cattivo di colore cui dare tante colpe"...

 Cus D'Amato, il padre adottivo di Tyson, bianco e di origini italiane, gli aveva impostato un ruolo da cattivo sul ring e forse anche fuori, viste le cazzate che il ragazzone combinava ad ogni uscita.
 Festini a luci rosse con sei, sette ragazze a sera, champagne, canne e cocaina.
La cronaca lo ha diplomato come tastatore  di culi di belle ragazze...
Quando i protagonisti di questi eventi sono calciatori, la cosa non fa neanche notizia.
Ma il Mike in questione è di colore, con  problemi di adattamento, senza freni inibitori con svariate dipendenze, dalla rissa facile e pratica l'arte dei dannati, dei suonati più delle campane di Agnone e dei violenti senza giusta causa, se mai ce ne fosse una.
La Boxe.
Più che logico per i non addetti ai lavori, relegare il pugilato a pratica malsana, praticata appunto da persone con molte o quasi tutte le rotelle invertite e il sistema neuronale devastato ancora prima di muovere le gambe sul ring e offrire la testa e quel poco di intelletto ai cazzotti.

Pochi giorni fa, un mio amico medico, in veste della sua professione, ha presenziato un torneo di karate.
Saturo di saluti e di inchini orientaleggianti, il Karate sembra  fin troppo educativo sulla carta. Silenzi,colpi perfetti in kimoni bianchi su meditazioni in sfondi zen da ottima grafica pubblicitaria.

Peccato poi, che durante una gara non si capisca  se il colpo può essere assestato a pieno contatto o meno, ed il risultato è un misto di scorrettezze, bluff e carognate varie condite da squallide messe in scena.
Da quello che so, nelle competizioni di karate il contatto pieno almeno al volto è vietato, ma a volte tollerato...
Esistono altri tipi di formule a contatto pieno dove la gestione rimane più semplice.
Sarebbe comunque riduttivo parlare della disciplina, in quanto la differenza è fatta sempre e solo (?) dalle persone.
Nelle mie statistiche personali, non vi è nessuna prova che il karate sia più educativo del pugilato o di altre pratiche;  sempre pronto ad essere smentito per giusta casistica.

Forse, non tutti abbiamo capito che la disciplina ed il rispetto possiamo averle anche con l'educazione occidentale, senza essere per forza o per moda "zen".
Anche se gli abiti ed i contesti potrebbero sembrare meno spirituali, anche in occidente possediamo un buon arsenale di pratiche che favoriscono la crescita interiore senza troppa esasperazione.
Prendiamo un praticante di karate in Giappone, mettiamo che nella migliore delle ipotesi sia solo un bullo tendente allo stronzo, di certo non metteremmo tutto il karate sotto accusa con tutti praticanti impacchettati nel ruolo di bruti cattivi con gli occhi a mandorla.

La faccio sporca più di quello che è, essendo di parte, ovvio, tifo Tyson e tutto il mondo del pugilato, con le sue vaseline illegali,  i match truccati in sale che somigliano  a quelle da biliardo, sature di fumo di sigaretta e di sudori evaporati.




3 commenti:

  1. Grazie papa' che mi hai regalato un ricordo bellissimo, quello di te mentre guardi un incontro storico della Boxe; si aspettava l'alba.

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  2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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