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mercoledì 7 gennaio 2015

Mille pagine di un libro






Il nostro Maestro ci faceva il ciuffo con la vaselina, quando i capelli erano di ostacolo alla pratica.
Nico e Gabriele mettevano la vaselina sul viso per andare a correre all'aperto e sudare ancora più di quello che si poteva.
Gabriele ricorda le corse  con il caschetto da guanti:  a fine seduta, all'appello mancava un chilo e mezzo di peso corporeo.
Nico sempre affamato, come  un lupo senza prede,  con le magre consolazioni di un bicchiere di acqua gassata.
Prima dei campionati italiani, per fare il peso, lui e Gabriele, sono rimasti chiusi per brevi periodi, in una stanza con acqua e fumetti, in seguito le hanno suonate  a nomi grossi della noble art.
Altre palestre, più o meno blasonate, avevano tanti agonisti che macinavano punti per le proprie società.
Il nostro Maestro, ne portava pochi e valorosi: con Goffredo potevi fare il match e guanti ad occhi chiusi, lui dall'angolo ti portava per mano.
Qualcuno gli chiese " sono tuoi questi ragazzi? Di certo arriveranno in finale."
Vittoriosi ai campionati italiani novizi.
Corse in salita, corda, ripetute al sacco, guanti , vuoto con pesi da uno a cinque chilogrammi.
Fiumi di sudore e rivoli di sangue dal naso, in anime e corpi forgiati dal pugilato e dall'affetto del Maestro.
Il gran premio arrivava la sera, a fine allenamento, con il lusso dell' acqua gassata...
Non dimenticherò mai la mia sconfitta ai campionati regionali:
dopo le riunioni di pugilato, a quei tempi, grazie agli sponsor, si andava tutti insieme a cena.
Credo di aver perso ingiustamente ad Avezzano contro un locale e a quel punto ero libero da ogni impegno con la bilancia, nonostante la mia costituzione magra, ho avuto problemi a fare il peso e in qualche modo la sconfitta era ripagata da una cena degna delle migliori cerimonie.
Solo un ragazzo non mangiava, ho visto una lacrima di rabbia sul suo viso, il mio amico Nico, il campione.
Aveva davanti le dure selezioni del campionato italiano e il prezzo da pagare era ed è più elevato di quello che una persona degli sport comuni possa immaginare.
Dice giusto Gabriele, non basterebbero mille pagine di un libro.



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