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lunedì 28 aprile 2014

31/31/1940 Il Titolo del vicinato

In una tarda serata domenicale, con addosso l'ombra del lunedì, arrivò l'idea, non finii di pensare che le mie dita, più veloci dei sinistri di Leonard, Sugar Ray, inviarono il messaggio a Luca, che rispose   entusiasta.
Da un po' ci divertivamo con "Roccia" a fare i guanti si in scioltezza, ma con il dovuto spirito agonistico.

Da qui l'idea delle dodici riprese con un minuto di pausa, al pari dei titoli mondiali, con la differenza che noi non avevamo in palio il "titolo del vicinato", traduzione di insana e leale scazzottata tra amici.













Iniziammo bene con il primo round per migliorare nei successivi; Luca ottimo di rimessa nel corpo a corpo, buon picchiatore, per mia fortuna virtuoso ed onesto nella carica dei colpi.
Il mio stile strampalato, a tratti mi piaceva prenderle, se sono sani non frequentano, a volte giocavo di gambe, ma il ritmo non era quello richiesto.
Finimmo l'ultima ripresa senza caschetti con l'abbraccio finale, per affetto e per stanchezza.
Luca continuò con la corda e il sacco, io mi tuffai sotto una doccia fredda che mi preparò ad una lunga notte di lavoro in 118,  brutta in partenza purtroppo. Qualche secondo di raccoglimento e rispetto.
Rimase un bel ricordo in quel dolore all'articolazione temporo-mandibolare di sinistra.


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