Translate
martedì 6 settembre 2016
70 minuti
Ho imparato a nuotare nel Mar Ionio che bagna la Messenia, nel Peloponneso, grazie a mio zio, che ha avviato al nuoto me ed i miei cugini grazie al suo essere severo e simpatico allo stesso tempo, donatore di sicurezza e scaccia paure come pochi.
Dall'educazione che ho ricevuto, ho imparato che ci si può permettere la critica solo quando si è bravi almeno a metà nell'argomento del disappunto.
Prima ripresa.
Il match che vorrei vedere sarebbe quello tra il mare e la montagna.
Io tifo sporco per il mare, ma la montagna, non cederà un passo.
Certo che a subire l'insulto senza cognizione di causa è dura da metabolizzare, il ceffone educativo fa capolino e il bufaloneurone si trattiene a stento.
Merdocan è una nuova razza canina che abbaia per nulla, per nessun motivo sensato, se non quello, di appartenere a razze di taglia piccola.
In altra sponda, senza mancar di rispetto, sorridiamo ai dentisti più svariate ed eventuali figure e figurine, convinte di esser operatori d'emergenza e l'equilibrio ha il suo ritorno.
Quella sera, avevamo perso la parola, eppure non siamo nuovi a serate del genere.
Anche la fatica ha avuto il suo ruolo da primadonna, la mia mano destra era più che dolorante, a tratti addormentata, una strana cefalea che stentava ad abbandonarmi.
Elicabav, provato nell'animo e nel corpo, mi ha preso una bottiglietta d'acqua fresca,
Più del possibile era stato fatto, o forse no, a me sembra sempre poco quando perdiamo. Sembrava fossimo usciti da una sauna, tanto eravamo zuppi.
Un innocente, fin troppo giovane e disperato abbraccio mi è rimasto.
Pausa di sessanta secondi all'angolo. Angolo blu.
Se altri occhi avessero visto, se altre braccia, gambe e schiene avessero affrontato quei posti, ora ci sarebbero tante rinunce per quelle offerte di lavoro per aspiranti supereroi.
E i saggi, quelli resterebbero in silenzio.
Ultima ripresa
Capricci e piacevoli ribellioni una sera alla Boxe tortoretana, poi i saluti, gli abbracci, le richieste di tornare.
E poi, una sera mi ritrovo a fare guanti con un giovane stronzo, che appena può lancia delle bordate incredibili. eppure, il suo stile, nonostante la giovane età, era scarso, il suo pugilato brutto da vedere.
Altra sera, nella Palestra più bella del Mondo mi ritrovo con l'amico dello stronzo.
ovviamente stronzo al quadrato.
Gli spiego che è un turno per amatori e che comunque, anche se ci fossero stati campioni, durante la lezione degli amatori, i guanti, leggi sparring, si fanno in scioltezza e basta.
Ecco la conferma della potenza matematica.
Bordate da ultima ripresa con sorriso falso d'autore, finché mi sfilo il paradenti e chiedo se volesse una ginocchiata in bocca.
va via senza aspettare il turno agonisti.
Noi, siamo di altra pasta, io preferisco quella asciutta.
Al momento non posso permettermi uno sparring a pieno contatto, per mancanza di allenamento, ma soprattutto per nuove disposizioni della mia colonna cervicale, pare che il mio nuovo assetto posturale non sia a norma.
A tal proposito, poche sere fa, l'eterno ragazzo cubano, mi ha ricordato gli sparring di kick senza caschetti... Altre colonne.
Sorrido.
Non sapeva camminare, ha imparato prima a correre.
"Quando ho smesso di fumare correvo 12 km tre volte la settimana, poi guardavo le sigarette e gli dicevo: vinco io."
Roberto
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)



Nessun commento:
Posta un commento