Allenamento Accademia Pugilistica Giulianova.
Paolo arriva in leggero ritardo, un gruppo di ragazzi ha anticipato il riscaldamento con una corsa al mare.
Il tempo è favorevole, il sole del tardo pomeriggio chiama alla libertà degli spazi aperti.
Mi chiede di condurre il riscaldamento con i ragazzi rimasti insieme a me ad aspettarlo:
"poi mi lasci la parte tecnica."
E' la mia seconda conduzione di preparazione alle danze pugilistiche nella Palestra di Pugilato più bella del pianeta.
Nonostante io sia istruttore di altre discipline sportive con sufficiente(?) esperienza con il "pubblico ginnasta" o aspirante tale, ammetto di sentirmi un po' a disagio nella palestra di Giulianova, probabilmente perché la passione e l'amore per il pugilato giuliese creato da Paolo e Mastro Luciano, si sentono nella palestra, tanto quanto il sudore e la fatica che la disciplina richiede.
A volte, per fortuna, si avverte un po' di senso di responsabilità quando si devono fare delle cose importanti.
Forse la giusta dose di imbarazzo e disagio, o forse solo tensione, un po' come agli esami importanti della vita, sono segno di rispetto e riconoscenza.
Stranamente, terminata la fase di riscaldamento mi tocca condurre la parte tecnica.
Strano.
Per chi non lo sapesse, potremmo avere terremoti, sirene uragani e tsunami, ma Paolo, mentre insegna i fondamenti della Nobile Arte, non si scompone un attimo e la concentrazione è da seduta operatoria.
Poi, mi vengono a dire delle discipline orientali...
Disciplina occidentale, disciplina del Pugilato Giuliese.
Paolo "non cura" la parte tecnica solo perché è sul ring...! Impegnato a fare 1500 riprese con tutti i ragazzi a turno.
Non resisto e salgo anche io per qualche minuto: le prendo da tutte le parti, Paolo mi richiama anche alla copertura in modo affettuoso; non vedo niente con il caschetto e lo lancio.
Il risultato è lo stesso: la media è di 10, 15 colpi a 4, 5.
La grinta e la tattica sono diverse.
L'unico complimento che mi sento di farmi è quello di saperle prendere, qualche colpo amichevole e qualcuno poco più pesante, ma tutto accettabile, almeno per chi ha frequentato il ring non solo per moda.
Paolo, con il Cuore Alto, è un campione vero, grinta e fiato da ventenne, tattica da veterano.
Doccia.
Esco e saluto Luciano in arrivo per turno agonisti, che mi riprende perché a suo dire, rido poco.
T.P
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